Negli occhi di chi ci crede

IMG_20180808_173226Beatrice si appresta a lasciare il Senegal, dopo due mesi trascorsi a Dakar, cercando di capire la complessità di questo lavoro e magari sognare un giorno di farlo. L’ultimo giorno trascorso con lei è un giorno frenetico, tutti nella casa dei cooperanti di Dakar erano indaffarati ad impacchettare le proprie cose. Io sarei andato per la prima volta in Camerun, un lungo viaggio mi aspettava e lasciavo alle mie spalle due mesi di formazione con Beatrice e Leonardo dove avevo imparato anch’io molto e mi ero definitivamente appassionato all’arte dell’insegnamento. Continue reading “Negli occhi di chi ci crede”

L’uomo della pioggia

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La pioggia è un misto fra tristezza ed ebbrezza, sogno ed incubo, disillusione e follia. In ogni luogo del mondo ha le sue regole e si presenta in vesti diverse. Può lavare via il dolore o instillarlo goccia dopo goccia nel tuo corpo, può condurti in focolari sicuri o farti perdere in tediose brughiere, può riconciliarti con lo spirito oppure presentarti nuovi demoni. Tutto questo avviene nel perfetto silenzio delle piogge primaverili e nel fracasso di una tempesta. Continue reading “L’uomo della pioggia”

Chiedilo all’arcobaleno

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Lentamente sotto il sole infuocato del Senegal, le contadine dei villaggi intorno a Kaffrine si appropinquano al caseggiato sgangherato dove sto aspettando per riceverle ed iniziare un incontro per avviare un progetto di maresaige, coltivazioni ortofrutticole. Come schizzi in un dipinto impressionista, le donne con i loro sgargianti vestiti colorano e prendono il proprio spazio in questo angolo arido alle porte del Sahara. La compostezza su come e dove si siedono, componendo così un arazzo multicolore, sembra seguire una legge atavica e immutabile della fisica coopernicana oppure è semplicemente il normale fluire delle fantasia che ama giocare mescolando colori, storie e speranze di ognuna di loro. Continue reading “Chiedilo all’arcobaleno”

Passeggiate africane

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Nell’altipiano fa freddo al tramonto e passeggiando fra gli arbusti della savana tanzaniana si riscopre il piacere di perdersi fra pensieri e passi, senza sapere esattamente dove si va, ma facendosi cullare e trasportare dai propri sentimenti e riflessioni. Vi è un termine preciso francese che indica questa attitudine e comportamento; la flânerie, ed anche in Africa, anche in questo complesso mondo dove a volte è difficile anche camminare si può essere dei mirabolanti e sognanti flaneur. Continue reading “Passeggiate africane”

L’amicizia

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Spesso le grandi amicizie nascono tra i banchi di scuola oppure tra i vicini di casa. In quel periodo tra l’infanzia e l’adolescenza dove la verità ancora trasuda di verità, dove un giorno di sole è un immenso regalo che farai fruttare sporcandoti i vestiti e ricorrendo farfalle. Ma se fai di mestiere il cooperante inaspettatamente puoi ancora godere di grandi amicizie che nascono dalla fatica e dal lavoro assieme, da ideali che vengono plasmati assieme sotto un nuovo sole che spesso non è così docile e fraterno come quello dell’infanzia.

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Momenti chiave di un cooperante

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Si dice che ci siano due momenti chiave nella vita di un cooperante che non si scordano mai rimangono indelebili nella propria mente e sono spunti di riflessioni per pianificare il futuro. Si vive nella precarietà e nell’incoscienza di apprendere e conoscere sempre di più, di impregniarsi e battezzarsi di culture altrui, lontane, esotiche, distanti dalle proprie radici. Finchè non ci si perde in un altrove che chiamamo con il nome di casa. Continue reading “Momenti chiave di un cooperante”

Storia di una bambina

dsc_0319L’isola di Gorè è uno di quei santuari che ci ricordano le nostre colpe, le colpe dell’uomo bianco. Da qui partivano gli schiavi verso le Americhe, letteralmente rastrellati dai francesi nella loro Africa Occidentale. La maison des esclaves, la casa degli schiavi, dove venivano rinchiusi in condizioni disumane ne è l’emblema. Passeggiando per le vie acciottolate e riscaldate dal freddo sole senegalese, Enea, un mio amico e collega, si ferma e quasi mi sussurra: “ qui dovrebbero venirci molte persone che inveiscono contro i migranti e i clandestini, per guardare cosa noi europei abbiamo fatto con il commercio degli schiavi”. Una frase spontanea, sincera che chiosa la visita che stiamo concludendo alla maison des esclaves. Appena usciti mi si para davanti una bambina Continue reading “Storia di una bambina”

Tabaski, la festa del sacrificio

La Tabaski, la festa del sacrificio, così è chiamata in Africa Occidentale. E’ la festa mussulmana più importante, che ricorda il sacrificio di Ibrahim (l’Abramo giudeo) che accetta di sgozzare suo figlio Ismael (l’Isacco giudeo) per ordine di Dio, per dimostrare la propria fede. Ma all’ultimo istante prima di sgozzare il figlio, Dio invia l’Arcangelo Gabriele, a sostituire Ismael con un montone. Infatti la cosa principale di questa festa e mangiare il montone, ma deve essere ucciso in maniera indolore e poi condiviso con i familiari, i vicini, ma soprattutto con i poveri e gli affamati. Questo è il volere di Dio.

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Tambacounda, un crocevia della migrazione

Il Senegal non è solo Dakar, ma anche una città di nome Tambacounda, situata agli estremi confini orientali del paese, in prossimità del Mali.La cittadina di Tambacounda è calore e polvere, ma durante la stagione delle pioggie si mette il vestito buono, si colora di verde e su questo fondale, i colori scargianti degli abiti dei suoi cittadini risaltano ancora di più.

Tambacounda bambino e maiale

 

Nella nostra analisi del fenomeno della migrazione clandestina e del traffico degli esseri umani ci diamo da fare per cercare i migranti che hanno fatto il viaggio per arrivare in Europa e poi fortunatamente sono riusciti a tornare sani e salvi qui a Tambacounda.

Tambacounda passante

Nei villaggi della regione, purtroppo quasi ogni famiglia ha un suo membro che è morto durante il viaggio per raggiungere Lampedusa.

Tambacounda