Tabaski, la festa del sacrificio

La Tabaski, la festa del sacrificio, così è chiamata in Africa Occidentale. E’ la festa mussulmana più importante, che ricorda il sacrificio di Ibrahim (l’Abramo giudeo) che accetta di sgozzare suo figlio Ismael (l’Isacco giudeo) per ordine di Dio, per dimostrare la propria fede. Ma all’ultimo istante prima di sgozzare il figlio, Dio invia l’Arcangelo Gabriele, a sostituire Ismael con un montone. Infatti la cosa principale di questa festa e mangiare il montone, ma deve essere ucciso in maniera indolore e poi condiviso con i familiari, i vicini, ma soprattutto con i poveri e gli affamati. Questo è il volere di Dio.

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Quindi tutta la città di Dakar è piena di montoni venuti dai quattro angoli del Senegal, stanno dovunque, ed alcuni sono delle bestie spettacolari, wp_20160907_14_07_39_prorassomigliano al mitologico ariete dal vello d’oro. E’ un mare di montoni che si estende per tutta la città. La gente si affanna a comprare gli ultimi montoni, ma a volte sono troppo cari partano da 100.000 CFA, circa 140 euro fino ad arrivare ad 1 milione di CFA, circa 1.500 Euro. A volte i montoni vengono comprati mesi prima, e vengono fatti crescere in famiglia, come un animale domestico, addirittura vengono portati al mare per lavarli. L’animale a questo punto diventa un ani10382717_10152591704541506_2500854761704458824_nmale da compagnia, e quando arriva la festa della Tabaski, bisogna comprarne un altro per sacrificarlo. Qui in Senegal l’uomo ed il montone creano un legame molto forte, qualcosa come l’agnello per gli italiani a Pasqua, o il tacchino per gli americani nel giorno del Ringraziamento. In questi giorni è difficile lavorare e spostarsi per la città, tutto è in fermento, non esistono più i marciapiedi, perchè i montoni li occupano, ed aumentano ogni giorno di più. Tutta la gente parla solo di montoni, in taxi gli autisti quasi prima di contrattare il prezzo, ti chiedono se hai comprato un montone per la tua donne. Un tassista orgoglioso, mi ha detto che ha comprato ben tre montoni, uno per lui e gli altri due per i suoi genitori. Si respira un clima di festa confusionario, e l’unica preoccupazione della gente è procurarsi il montone per la propria famiglia. Insomma una visione particolarissima di Dakar, città di uomini e montoni

 

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